Insieme dentro sogni elettrici
...ovvero un post atipico, lungo, pericoloso.
C'è stata un'epoca, i primi anni '80, quando informatica faceva rima con magia ed era, agli occhi dei profani, una cosa difficilmente distinguibile dalla fantascienza. Nascevano così film come Electric dreams del 1984 di Steve Barron (futuro regista dell'innovativo video Take on me degli A-Ha), che narrava la storia di un giovane e impacciato architetto che, spinto da un amico, acquistava un computer con l'idea di fargli elaborare la migliore struttura antisismica da utilizzare in edilizia (il film è ambientato a San Francisco).
Del film non dico altro, perchè lo ho visto 13 anni fa, e ad un corso d'inglese.
Quello che mi interessava era una delle canzoni della colonna sonora: Together in Electric Dreams, di Giorgio Moroder e Phil Oakley (Human League).
Malgrado nel suo testo sia stata furbescamente inserita un paio di volte la parola "amore", è una canzone sull'amicizia (il tema d'amore del film è Love is Love dei Culture Club), e l'amore deve essere letto come qualcosa di esterno (amore per una terza persona, non protagonista della ballata).
La sostanza è: ti ho incontrato, è nata un'amicizia ed è arrivato l'amore per un'altra persona, per il quale ho dovuto andarmene via. Comunque non importa dove io vada perchè porterò sempre dentro la tua amicizia, e ciò che vivrò sarà anche sempre merito tuo.
Ed ecco la mia traduzione:
Ti ho conosciuto per poco tempo
non ho mai visto il tuo sorriso
fino a che non è stato il momento di andare
il momento di andar via
qualche volta è difficile da riconoscere
l'amore arriva come una sorpresa
ed è troppo tardi
troppo tardi per rimanere
[coro]
rimarreno sempre insieme
per quanto lontano possa sembrare (l'amore non ha mai fine)
rimarremo sempre insieme
insieme dentro sogni elettrici
perchè l'amicizia che mi hai dato
mi ha insegnato ad essere coraggioso
non importa dove io vada
non troverò mai un premio migliore
anche se sei a miglia e miglia di distanza
io ti vedo ogni giorno
non è necessario che ci provi
basta che chiuda gli occhi
chiudo gli occhi
[coro]
Ora quel che volevo dire è che a distanza di una generazione, in un'epoca in cui i computer sono dappertutto e praticamente in ogni cosa (auto, telefoni, tv, orologi, biciclette) quella vecchia canzone e il suo testo possono tornare attualissimi in riferimento alle persone che conosciamo nella rete, magari celati da strani nickname e avatar improbabili, che risiedono in chissà quale parte del mondo, e che non avremmo mai avuto modo di conoscere, se non fosse stato merito di un gioco on-line.
Persone che davvero meriterebbero di essere incontrate e che riescono a lasciarci qualcosa di positivo, ad arricchirci interiormente e culturalmente.
E che ci aiutano ad essere migliori, anche fuori da mondi e sogni elettrici.
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