I panni degli altri
La capacità di immedesimarsi in ciò che stanno provando le altre persone, comprendere le situazioni che stanno vivendo, capire almeno in parte ciò che le porta a compiere certe azioni è una delle qualità che ho sempre cercato di coltivare, perchè penso mi permetta di essere più umano e meno egoista.
Da qualche tempo sto cercando di mettermi nei panni di un padre la cui figlia ha avuto un incidente 17 anni fa, e da allora è in coma. Senza stare a spendere parole inutili, questa persona da qualche tempo sta cercando di far fisicamente morire la figlia, convinto che il cervello di lei oramai sia irrimediabilmente spento.
Allora...
percorso n. 1 -> penso che sia ancora viva, ma non posso vederla soffrire così chissà fino a quando, i medici mi dicono che non esiste cura... perchè dovrei farla soffrire per giorni e giorni facendola morire di fame e di sete? ho mai provato a stare qualche giorno senza mangiare e bere? è divertente?
percorso n. 2 -> mia figlia è cerebralmente morta, il suo corpo è solo un involucro, non ho remore morali ad eliminare questo contenitore... perchè dovrei farlo morire di fame e sete? Ad assassini, stupratori, ai peggiori criminali, è riconosciuto il diritto ad una morte rapida e quanto più possibile indolore (non sempre), di che colpa si dovrebbe essere macchiata mia figlia per meritarsi un trattamento peggiore?
Inoltre non capisco. Se mia figlia non c'è più, perchè mi devo impuntare sulla distruzione di ciò che resta di lei, per avere una tomba su cui piangere? Per non avere la remora morale di andarla a trovare in clinica? Spetta a me dire che è finita? Questo mi permetterà di sentirmi meglio?
Se il punto cruciale è uno di questi ultimi motivi allora stiamo parlando di egoismo.
Mi spiace è così.
E mascherare la cosa dietro la facciata della "libertà" o dell'essere "avanti" non serve a niente.
Si tratterebbe di sacrificare una persona, la più indifesa, alle necessità di una seconda.
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