Margherite

Questa "cosa" la ho scritta circa un anno fa...

La margherita non è un fiore che, preso da solo, dice molto.
Non ha un profumo intenso, non ha colori sgargianti, non ha una forma singolare.
Preso da solo sembra insignificante e, messo in un vaso, anche con tutto l'impegno, non potrebbe abbellire nè una stanza nè una fotografia.
E se anche una margherita dovesse nascere da una lastra d'acciaio, la sua unicità, il suo non avere pari non dovrebbe essere cercato nel fiore, nel profumo o nei colori, ma nella sua ragione d'essere, in ciò che la ha fatta sbocciare.
Semmai trovassimo questa margherita e la osservassimo per qualche momento, capiremmo ben presto che rispetto a tutte le altre sarebbe destinata ad una vita di solitudine, e a morire nel giro di poche ore.
Tuttavia sarebbe anche uno dei pochi fiori a non venire mai brucato, lordato o venduto.
E se, per qualche ragione, resistesse anche un solo giorno, forse il merito non sarebbe il suo, ma della lastra d'acciaio, che avendo conosciuto il significato di un sentimento sincero ha fatto più del possibile per non lasciarlo morire.
Oggi un po' della stima che nutrivo per i campi di fiori (che si limitano ad inseguire egoisticamente il sole e la pioggia, che danno loro la vita, e a fare passivamente da contorno) la ho destinata alla lastra d'acciaio, che si è preoccupata della vita degli altri ben oltre le proprie possibilità, anche se al momento sembra tornata ad essere solo del freddo metallo.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa... a me la lasciasti leggere amico mio...
Non mi riesce, tuttavia, mettere per inscritto la sensazione datami.

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